Skip to content Skip to footer
Odissea, una scena dello sceneggiato RAI del 1968 con Bekim Fehmiu e Irene Papas

Odissea, da Camerini a Nolan: che resta dell’opera di Omero?

Topos di tutti i viaggi letterari di sempre, l’Odissea di Omero è un capolavoro immortale che è stato trasposto al cinema più volte, con alterne fortune.

L’ultima in ordine di tempo sarà la versione di Christopher Nolan, annunciata dal regista lo scorso dicembre: il poema omerico Odissea è una delle migliori opere letterarie di tutti i tempi.

Ripercorriamo gli adattamenti cinematografici che ha avuto nel tempo.

Odissea muta

Tutto ha avuto principio nel 1911. Il primo film tratto dall’opera di Omero non fu concepito come prodotto di intrattenimento: venne realizzato per l’Esposizione internazionale di Torino del 1911, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, in occasione di un concorso cinematografico.
Diretto dal trio Giuseppe De LiguoroFrancesco BertoliniAdolfo Padovan, L’Odissea è un film muto e in bianco e nero diviso in modo didascalico in tre parti: il Prologo, le Avventure e il Ritorno ad Itaca.

A incarnare il personaggio di Ulisse fu l’attore e regista napoletano Giuseppe De Liguoro, tra i protagonisti del nascente cinema italiano e attivissimo anche in teatro (fu anche Orazio nell’Amleto di William Shakespeare). A interpretare Penelope Eugenia Tettoni, che due anni dopo interpreterà un ruolo molto differente: quello della Monaca di Monza ne I promessi sposi di Eleuterio Rodolfi (1913).

Ulisse, la versione dell'Odissea diretta da Mario Camerini

La versione di Camerini: naif ma con un cast stellare

A vederla oggi, la versione dell’Odissea diretta dal regista italiano Mario Camerini, Ulisse (1954), ha un sapore un po’ naif. Dalla sua, ha un cast internazionale a dir poco stellare: la caratterizzazione dell’eroe protagonista è affidata al corpo virile e alla fossetta sul mento dello statunitense Kirk Douglas, che è un Ulisse muscolare e maschio ma a nostro avviso poco credibile, quasi da peplum anni Cinquanta come andava di moda proprio in quegli anni.

Nei panni della moglie abbandonata e fedele, Penelope, troviamo una splendida Silvana Mangano, che in virtù della sua figura ammaliante riveste anche il ruolo di Circe, incarnando da sola due prototipi della femminilità: quello della moglie casta e della seducente maga (o strega).

Un’altra tra le attrici più quotate del periodo, Rossana Podestà, è Nausicaa, mentre nei panni del capo dei proci Antinoo, colui che più di tutti aspira a diventare il nuovo marito di Penelope (e il nuovo re di Itaca) c’è il messicano Anthony Quinn, che lo stanno anno interpretò il crudele Zampanò de La strada di Federico Fellini.

Nel film interpreta una piccola parte, quella della serva Eurimione, anche l’attrice e scrittrice italiana Goliarda Sapienza, che scriverà poi L’arte della gioia.

Ulisse è il primo vero kolossal italiano uscito nel dopoguerra: un film con grandi ambizioni che, malgrado tutto, non è entrato nella storia come il migliore adattamento dell’Odissea mai realizzato per il cinema e per la televisione.

Odissea (1968), Irene Papas in una scena

Lo sceneggiato RAI dell’Odissea entra nella storia

È questo un onore che spetta allo sceneggiato RAI Odissea (1968), diretto da Franco Rosso: la versione più credibile e fedele al libro che sia mai stata realizzata del capolavoro omerico, nonché la prima produzione televisiva RAI a colori mai realizzata.

Si avvale di un cast internazionale ma scelto in base a criteri di verosimiglianza: qui Ulisse è interpretato dallo jugoslavo Bekim Fehmiu, attore all’epoca poco noto la cui fisionomia balcanica evoca con maggior forza e potenza rispetto a Douglas il personaggio del comandante acheo. Oltre al viso, anche il corpo riesce a incarnare quello che viene da tutti riconosciuto come l’Ulisse per antonomasia: un uomo fatto più di astuzia che di muscoli, il cui grande motore è la curiosità delle cose del mondo.

Felice la scelta dell’ufficio casting di scritturare un’attrice greca per la parte di Penelope: anche Irene Papas risulta essere la Penelope perfetta, i cui occhi magnetici e malinconici rivelano la recondita speranza che il suo sposi torni, un giorno, a Itaca. Quando Papas entra nel cast dell’Odissea, ha già alle spalle una carriera diventata presto internazionale, prima in Italia e poi negli Stati Uniti, dove prende parte anche al western La legge del caprestro di Robert Wise. Il 1968 è per lei è un anno di grande visibiltà: oltre all’Odissea, è al cinema con tre film: Ecce Homo – I sopravvissuti di Bruno Gaburro (1968), The Desperate Ones di Alexander Ramati (1968) e La fratellanza di Martin Ritt (1968).

Non passa inosservata la scelta di Juliette Mayniel, attrice francese molto chiaccherata per via della sua relazione amorosa con Vittorio Gassman, dalla quale era nato anche il figlio Alessandro nel 1965. I magnetici occhi azzurri di Mayniel sono quelli dell’ammaliatrice Circe, capace di trasformare qualsiasi uomo in un maiale. Mayniel non era estranea alle storie dei poemi omerici, avendo interpretando pochi anni prima il personaggio di Creusa in La guerra di Troia di Giorgio Ferroni (1961), e si rivela un’ottima scelta di casting.

Non mancano anche alcune scelte di prospettiva come quella di Barbara Bach (all’anagrafe Goldbach), che di lì a pochi anni diventerà Bondgirl in La spia che mi amava di Lewis Gilbert (1977) e finirà sui rotocalchi per il matrimonio con l’ex Beatles Ringo Starr. Il suo volto innocente e puro dai tratti infantili caratterizza bene una giovanissima Nausicaa, figlia del re dei Feaci che si invaghisce del profugo Ulisse.

Non possono mancare i Proci più odiosi di sempre: quelli capitanati dal perfido Antinoo impersonato dall’attore moscovita Constantin Nepo, il cui bel volto dalle fattezze pasoliane e dall’espressione dura si attira facilmente tutto il disprezzo degli spettatori.

Itaca. Il ritorno, Ralph Fiennes in una scena del film

Itaca, l’Odissea di Uberto Pasolini in arrivo nei cinema

In questo periodo il poema di Omero gode di una particolare fortuna, tanto che è in uscita nei cinema il 30 gennaio la versione del regista e produttore Uberto Pasolini (Still Life): Itaca. Il ritorno (2024) che, come suggerisce il titolo, si concentra sul rientro in patria di Ulisse dalla sua Penelope. Noi lo abbiamo recensito – e stroncato – dopo averlo visto in anteprima lo scorso settembre alla Festa del Cinema di Roma.

Ad interpretare i coniugi saranno Ralph Fiennes e Juliette Binoche, alla loro terza collaborazione cinematografica dopo Cime tempestose (1992) e Il paziente inglese (1996).  Nel film, nel ruolo di Eumeo, apparirà anche il “nostro” Claudio Santamaria.

L'Odissea di Christopher Nolan, alcuni attori presenti nel cast

La versione di Nolan: cosa aspettarsi?

Lasciando da parte tutti i film e le serie ispirate all’Odissea – ce ne sono molti, incluso Fratello, dove sei? dei Fratelli Coen – arriviamo all’ultima trasposizione cinematografica, vale a dire quella annunciata a dicembre che sarà diretta dal pluripremiato Premio Oscar Christopher Nolan (Oppenheimer).

Ci aspettiamo una versione ampiamente rimaneggiata, forse rivisitata in versione contemporanea e in chiave allegorica, forse in versione New Greece (nello stile della “New Rome” pensata da Coppola per Megalopolis). Certamente non un film in costume come tanti altri, anche considerato il cast: i protagonisti, già confermati, saranno Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson e Charlize Theron.

La data di uscita dell’Odissea secondo Nolan, girata con la tecnologia IMAX, è già nota: uscirà “nelle sale di tutto il mondo il 17 luglio 2026”. Farà nuovamente incetta di Oscar?

Show CommentsClose Comments

1 Comments

Comments are closed.