133Views
Festa del Cinema di Roma: A Real Pain, la recensione
Searchlight Pictures si prepara a portare al cinema A Real Pain. Il nuovo film di Jesse Eisenberg è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma.
In arrivo nei cinema italiani il 27 febbraio 2025, A Real Pain è il secondo film scritto e diretto da Jesse Eisenberg. Noi di Almanacco Cinema abbiamo avuto il piacere di vedere il film in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. La nuova dramedy tanto accolta a Sundance.
A seguito della morte della loro nonna, i cugini David e Benji decidono di fare un viaggio per raggiungere la sua vecchia casa in Polonia per onorarla. Lì si affronteranno emozioni e disavventure mentre partecipano a un tour dedicato alla Polonia e il popolo ebraico durante l’Olocausto
Il tramandarsi del dolore
Con A Real Pain, Eisenberg si mette completamente a nudo davanti agli spettatori realizzando, tramite sceneggiatura, una specie di personalissima visita psicologica. Racconta una storia sull’eredità nata dal dolore di un popolo, un popolo che ha combattuto e subito le pene dell’inferno. Eredità di cui è percepibile il peso attraverso la narrazione.
Il tema del trauma generazionale ebreo viene portato nuovamente sul grande schermo, ma A Real Pain c’è lo fa sentire come nuovo. Tramite questo, il film si muove attraverso ulteriori delicate tematiche di problemi mentali con grande brillantezza. Vediamo come questo senso del dolore e del dovere può arrivare anche a sopraffare una mente più delicata.
Si esplora il significato e la responsabilità che questa terrificante eredità lascia alle generazioni future. Invece attraverso il viaggio in Polonia vediamo come il mondo sia riuscito ad andare avanti, pur mantenendo delle cicatrici. E grazie a una splendida sceneggiatura che pone tanti argomenti quanto dubbi sul tema, mentre gioca con un’ottima commedia, il film riesce a colpire nel segno.
A Real Pain è, infatti, in primis una brillante ed esilarante commedia. Una commedia carica di pienissime e sorprendenti sequenze di grande divertimento. Se nel dramma Eisenberg punta tutto sulla sceneggiatura, nella commedia punta integralmente sulla regia, prendendo una semplice idea di base per trasformarla anche in una scena di spettacolo.
A Real Pain ha poi il, ora in particolare forse enorme, vanto di tenersi sui 90 minuti. 90 minuti pienamente sfruttati e che fanno di ogni sequenza oro senza sprecarne neanche una. Lo spettatore rimane incollato allo schermo e vive il viaggio fisico ed emotivo dei protagonisti, uscendone anche estremamente affezionato.
Il secondo film di Jesse Eisenberg
Anche sotto un punto di vista tecnico A Real Pain riesce senza troppi sforzi. La messa in scena di Jesse Eisenberg risulta divertente e peculiare, riuscendo a dare tanto spazio agli attori quanto agli ambienti. Non è niente di particolarmente impressionante ma è facile trovare accenni di autorialità e di grande capacità emotiva.
La fotografia Michal Dymek (EO) è vivida e piena di colori. Luci e colori che non vengono mai abbandonati, anche le sequenze notturne risultano sapientemente e piacevolmente illuminate. Si lascia che lo spettatore si disperda nei meravigliosi, e talvolta anche tormentati, ambienti che i nostri protagonisti esplorano. Immergendo così ancor di più lo spettatore, specialmente nelle sequenze più delicate.
Le riprese riescono a restituire il grande valore storico delle location esplorate. Location molto ricercate e che vengono profondamente raccontate sia visivamente che narrativamente.
Immagini ancor più rafforzate da un lavoro veramente eccezionale di montaggio svolto da Robert Nassau (The Big Sick). Un montaggio immersivo, piacevole e che non perde mai di ritmo o qualità nel continuo botta e risposta tra commedia e dramma.
Più debole invece il comparto sonoro, che non regala grandi emozioni. Ad eccezione di una sequenza al ristorante, difficilmente si vanno ad esplorare territori tecnicamente interessati. La colonna sonora invece risulta interessante nel concetto ma diviene ripetitiva e poco memorabile nell’esecuzione.
Un grande cast
Il film segue la storia dei due cugini protagonisti, David e Benji. Rispettivamente interpretati da Jesse Eisenberg e Kieran Culkin.
Eisenberg, come suo solito, si trova a suo agio a portare sullo schermo personaggi disagiati. Si scrive e dirige in un’ottimo ruolo e con David porta in scena una grande umanità. Seppur non sia il protagonista della storia è il nostro narratore e punto di vista. Un narratore che riesce ad essere comunque un’ottimo e piacevole personaggio che ha non poco da raccontare. Un personaggio con interminabili pregi e difetti e con cui Eisenberg torna a dimostrare grande range attoriale.
Ma a rubare la scena è Kieran Culkin, vero protagonista del film. Una meravigliosa e potente performance eleva con facilità la pellicola. Con Benji esploriamo questo forte senso di lutto, che finisce per far esplodere i tanti dolori che attanagliano una figura già di per sé problematica. Benji illumina la scena non appena entra in campo, ma, mentre porta gioia agli altri e al pubblico, vediamo come dentro di sé si trovi questo forte senso di odio autoindotto. Un personaggio e una performance che danzano tra la commedia e il dramma e che già di per sé fanno valere la visione.
Il duo porta sullo schermo grande carisma e grande chimica che si prendono carico del film. Ci si emoziona e ci si diverte con loro, ma ancor di più ci affezioniamo ed empatizziamo quasi immediatamente con loro. Insieme a un divertente gruppo di personaggi secondari danno prova del valore che Jesse Eisenberg dà ai personaggi. È un vero piacere vedere questa banda viaggiare e vivere insieme, mentre la si esplora durante un percorso estremamente emotivo.
In conclusione
A Real Pain è un viaggio estremamente emotivo che riesce a coinvolgere anche gli spettatori, come me, più distanti ai temi. Un esilarante e avventurosa commedia che riesce a colpirti non appena si abbassa la guardia.
Eisenberg riesce a muoversi tra generi e atmosfere, talvolta anche più volte nella stessa sequenza, e forse anche ad affermarsi come autore. Non posso dire sia qualcosa di particolarmente eccezionale o privo di elementi che potevano esser svolti meglio. Ma A Real Pain merita la visione e riuscirà a divertire e a parlare a qualunque spettatore.
1 Comments
Comments are closed.