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jim carrey

Dark Crimes con un Jim Carrey in una versione davvero atipica

Dark Crimes, con Jim Carrey, è un film che piace oppure no!Le critiche sono state molte ma resta il vero esperimento recitativo di un grande attore contemporaneo

Dark Crimes è stato certamente un esperimento e lo si capisce da come è realizzato e dalla performance – decisamente differente – dell’attore che ne interpreta il protagonista: ovvero Jim Carrey.

Se, infatti, pensiamo a mister Carrey ci vengono immediatamente in mente le facce stralunate e la parlantina buffa e “sopra le righe” dei suoi personaggi più iconici: Ace Ventura e Stanley Ipkiss/The Mark  nei film omonimi del 1994, oppure quando recitò nel film che cerca di demolire lo spirito del Natale attraverso il cinismo de Il Grinch … ma anche, qui si fa un saltello temporale importante, per arrivare a Lemony Snicked – Una serie di sfortunati eventi ecc.

Una lista di successi più o meno importanti al botteghino e, soprattutto, una serie di personaggi che sono nati dal genio di un attore che ha cercato di puntare su di una comicità irriverente, mai volgare, e caratterizzata che l’ha resa unica. Eppure, Jim ha provato a cambiare genere e lo ha fatto già nel film Se mi lasci ti cancello (un titolo mai così poco veritiero del contenuto) nel quale Carrey mostra un’anima più intima e tormentata ma anche qui mostra comunque quell’espressività tenera che lo contraddistingue.

Invece in Dark Crimes tutto questo cambia di colpo e Carrey decide di darsi al nero più cubo e si circonda di lunghi silenzi e di ombre. Un film nel quale Carrey si sperimenta in un personaggio cupo, a tratti odioso e tedioso ma lo fa con un senso recitativo misurato e controllato. Nel cast anche una Charlotte Gainsbourg che interpreta la devastata Kasia.

Jim Carrey

Di cosa parla Dark Crimes e cosa fa Jim Carrey di tanto differente…

Dark Crimes è un investigativo dalle tinte molto cupe e violente. Ci troviamo nella visione del regista Alexdrandros Avranas che descrive il poliziotto Tadek. Quest’ultimo è, in realtà, l’ultimo poliziotto non corrotto in Polonia perché proprio nella fredda ed ex-sovietica Polonia si svolgono le indagini.

Tadek (Carrey) indaga su di un cold case che vede come vittima un frequentato di un club esclusivo di BDSM (acronimo per Bondage-Discipline, Dominance-Submission and Sadomasochism) chiamato The Cage.

In questo luogo si sono consumate pratiche sessuali al limite e, molto spesso, ai danni di donne non libere e costrette.

Una di queste donne è, per l’appunto, Kasia, che è legata ad un uomo che è noto nel Paese per essere un celebre scrittore e che descrive, con minuzie di particolari, proprio il tipo di esecuzione del corpo ritrovato e al quale non era stato fatto il nome di alcun colpevole.

Kozlow, questo è il nome dello scrittore, interpretato da Marton Csokas, mostra i limiti dell’uomo di successo e di fama che crede di essere al di sopra della legge ed accusa proprio Tadek di averlo preso di mira alzando la posta in gioco e sfidandolo.

L’ambientazione è claustrofobia e rende il prodotto godibile se si apprezza il genere; la critica è stata spietata mentre Jim Carrey si conferma un attore come un vero attore, nonostante il risultato finale risulti un po’ carente nella sceneggiatura.