Categories: Focus

Lo streaming sta uccidendo il cinema

Le piattaforme streaming hanno colonizzato il cinema contemporaneo, e le cose si complicano ancora di più dopo che Netflix ha rilevato la Warner Bros.

Il 5 dicembre 2025 è una data storica e, se qualcuno non penso che lo sia, basterà aspettare qualche anno per vederne gli effetti. Sì, perchè lo scorso venerdì, il 5 dicembre appunto, Netflix ha annunciato ufficialmente che aquisirà l’intero pacchetto azionario della Warner Bros. Discovery. Al prezzo di 82.7 miliardi di dollari, la rilevazione si prospetta di essere conclusa entro il terzo quarto del 2026.

Davvero è un evento così importante come si crede? Non è assolutamente troppo presto per poterlo dire e, seppur le conseguenze di questi eventi si proporranno più in avanti, dobbiamo iniziare a spaventarci seriamente. Mentre il cinema vuole spegnere le luci, lo streaming vuole tenerle accese. In questo rapporto inverso, Netflix riuscirà realmente a staccare la spina al cinema?

Streaming e TV

Già si è parlato a sufficienza dei danni collaterali che l’imperturbabile crescita delle piattaforme streaming stanno provocando alla settima arte ed al grande schermo, soprattuto dal periodo del Covid in poi – intanto, John Waters invita tutti a recuperare Eddington. Sempre più autori sono costretti a scendere a patti con lo streaming e con la possibilità di non proiettare il proprio film al cinema, proprio come successo recentemente a Guillermo Del Toro.

Ma questi film, da Frankenstein a Jay Kelly e Oh. What. Fun., sono davvero cinema? Il cinema, il vero cinema, nasce il 28 dicembre 1895, giorno in cui, per la prima volta, avviene una proiezione con un pubblico. E quindi, la risposta è no. Quello che le piattaforme hanno fatto è un processo di ibridazione tra televisione e cinema, che sono due mondi diversi con fini diversi. Più prodotti coesistono nella confusione, più da pubblico diventiamo meri consumatori.

Il mondo attorno

Chissà, forse un giorno sarà la prassi vedere un film dal proprio cellulare. Ma, mentre speriamo che questo giorno non si presenti mai a chiedere il conto, qualcuno sembra preoccuparsi sul serio. Se già personalità importanti come Steven Spielberg e James Cameron si sono espresse duramente contro lo sfruttamento delle piattaforme – strettamente collegato all’altro tema dell’intelligenza artificiale – ora la questione diventa più ufficiale.

Christopher Nolan, in qualità di presidente della Directors Guild of America, e Sean Astin, presidente del sindacato SAG-AFTRA, hanno annunciato che intraprenderanno dei colloqui formali con gli esecutivi Netflix per discutere del futuro di questo affare. La Writers Guild of America – già artefice degli scioperi dello scorso anno – si è espressa in modo molto pessimistico, temendo chee questa manovra possa trasformare il cinema in un monopolio privato. Ricordiamoci anche dell’acquisizione del dicembre 2017 di Fox da parte della Disney per circa 65,4 miliardi di dollari.

Cinema illegale

A quanto pare, lo stato di preoccupazione è alto. Anche l’amministrazione Trump si è espressa in modo contrario, forse più per l’essere stati “esclusi” dalla nuova elite. Da una parte, il pensiero che un’acquisizione dal valore di quasi 90 miliardi avvenga ora, è l’immagine del reale valore economico, sociale e mediatico che un settore come quello del cinema ha nel pubblico. E sì, alla fine però, è solo questione di soldi, di immagine, di apparenze. Strano che “il salvatore” Tom Cruise non si sia fatto ancora sentire.

E strano che, in un momento come queste, non si parli del fatto che Jafar Panahi è stato condannato ad un anno di carcere ed è costretto a stare lontano dal suo paese, come Mohammad Rasoulof. Intanto, Quentin Tarantino preferisce parlare male di Paul Dano e Owen Wilson e perfino di Martin Scorsese, in un momento in cui dovrebbe far avvicinare le persone al cinema. Alla fine, è un circo in cui devi far parlare di te in qualsiasi modo.

Morte di un’arte viaggiatrice

Il cinema si sta trasformando in un parco giochi, come Martin Scorsese aveva detto a proposito dell’MCU. E, da chi il cinema dovrebbe amarlo, Tarantino riesce solo a criticare, in un luogo senza competizione, mentre prosperano gli avidi come Ted Sarandos – CEO di Netflix – ed il suo vecchio amico Harvey Weinstein. E, la recentissima notizia di ieri, cambia le carte in tavola ma di poca: Paramount ha pronta un’offerta da 108 miliardi circa per un’acquisizione ostile dell’intero pacchetto azionario di Warner Bros.

Dobbiamo tornare a ricordarci della bellezza, della convivenza e di quello che è davvero il cinema e di ciò che non dovrebbe essere. Il grande Abbas Kiarostami diceva che l’oscurità della sala permette alle persone di isolarsi da tutti e da tutto, ma allo stesso modo di potersi riuscire a sentire, per una volta, umano. Forse il passato non tornerà, e chissà dove ci porterà l’evoluzione. È la fine del mondo per come lo conosciamo (e va tutto bene).

Lorenzo Maulicino

Recent Posts

Warner Bros pronta a rifiutare di nuovo

Il colosso Warner Bros Discovery è pronto a respingere l'offerta da circa 108,4 miliardi di…

2 ore ago

Stitch: il nuovo e sorprendente MVP Disney del 2025

Stitch: il dispettoso e simpatico alieno ha recitato in un film dall'incasso di miliardi di…

3 ore ago

Onori reali per Idris Elba e Cynthia Erivo

Idris Elba e Cynthia Erivo, entrambi rinomati per aver reso onore al Regno Unito nel…

4 ore ago

Shrinking 3: Michael J. Fox a sorpresa nel nuovo trailer

Shrinking 3 cala l'asso: il trailer della nuova stagione svela l'ingresso di Michael J. Fox…

5 ore ago

Addio a Isiah Whitlock Jr., da The Wire ai set di Spike Lee

Hollywood dice addio a Isiah Whitlock Jr. morto a 71 anni, che lascia un segno…

6 ore ago

MUAHS AWARDS 2026: la tredicesima edizione

MUAHS Awards 2026: piovono candidature per Frankenstein nella categoria cinematografica. Netflix sbaraglia la concorrenza con…

16 ore ago